mercoledì 3 agosto 2016

Hafid lo zoppo è arrivato all’imbrunire

VII.

Hafid lo zoppo è arrivato all’imbrunire
i bambini a corrergli incontro, 
- lo sporco della faccia
rigato dal sudore
le urla.
E’  arrivato su un carretto di zucchine
aveva borsoni e valige
regali
e vestiti per Aicha
le scarpe da ginnastica
il pallone per Mahmoud
aveva i pennarelli
i jeans
gli occhiali per la nonna
-la nonna ha pianto.


Hafid è tornato all’imbrunire
con una specie di sasso
dice: “Si chiama conchiglia
se ascolti dentro
ci senti il mare.
Abbiamo ascoltato dentro
e c’era la voce del mare
c’erano i pesci
c’eran le navi
c’erano i gamberi i pescicane
c’erano i morti
-non portarmi una conchiglia quando torni, amore, no.


C’è fermento nell’aia
hanno ammazzato il capretto
i bambini ballano
“E papà quando torna?”
mi chiede Zineb
“Presto - dico- presto, inshallah”.
Dico “presto” e sorrido
mento
so di mentire
mento?
non so più niente
torna
io dico
torna presto
e lo dico a me stessa
lo prego e lo spero
torna.
non ho voglia adesso di festeggiare.

***

Ispirata al film My name is Adil, così potente da farmi tornare la voglia di scrivere.

Nessun commento:

Posta un commento

se accedi come anonimo perché non sei utente google e blablabla, mi piacerebbe che ti firmassi almeno con uno pseudonimo, così rispondendoti potrò rivolgermi a te in modo meno impersonale. ciao e grazie per il tuo commento!